lunedì 23 luglio 2012

Se portassi i mocassini...

Alla fine, un sogno cos'è?
Se non noi stessi senza
l'inutile fisicità della vita?
                        Lorenzo Reschiglian

Ho un sogno da inseguire, ma per farlo, devo dormire, dormire di per se, non è male sono i passaggi intermedi che mi fregano, cioè i minuti precedenti al sonno e quelli immediatamente dopo il risveglio.
In quei minuti, che a volte sono moltissimi, la mente vaga senza meta ne confini, non c'è un pensiero predominante, non faccio ne il riassunto della giornata trascorsa ne appronto i proponimenti per quella che sta per cominciare, il più delle volte è solo un caotico sciamare di pensieri senza senso. quando va bene riesco ad unirne qualcuno, quando capita seguo la nuova linea e spesso arrivano degli spunti per questi post, la cosa funziona più o meno così, pensiero coerente si collega ad un altro pensiero coerente, poi ad un altro e così via formando una "stringa" di pensieri, questa stringa diventa la base su cui poi si "lavora", sempre che al risveglio successivo, questa stringa sia ancora li nella mente, già, perché non prendo nessun appunto, è una sorta di "selezione naturale", se al risveglio la stringa è ancora ben presente nei miei ricordi, bene allora la scrivo e poi la sera finisco di svilupparla, se invece al risveglio la stringa, intera o in parte non è più tra i miei ricordi, vuol dire che non era un gran che...
Quando non sono intento a formare stringhe, rimango solo lì a pensare tra me e me, ripensando a un avvenimento o una parola accaduta durante la giornata, spesso è un ottimo esercizio, ogni tanto riesco a non pensare a nulla, in quei momenti riesco solo a sentire il tempo che passa...
E' raro, ma estremamente corroborante, provateci...
Saluti

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