sabato 28 luglio 2012

Ieri l'internet non funzionava...

La razza umana è cosa uniforme. 
I più passano la maggior parte 
del tempo lavorando per vivere, 
e quel po' di libertà che resta loro, 
li tormenta al punto da cercare 
ogni mezzo per liberarsene.
                                              Johann Wolfgang Goethe


Beata tecnologia, se tutto, ma proprio tutto, funzionasse come l'internet, saremmo nei liquami fino al collo, e quando dico liquami, avete capito quali liquami intendo...

Per altro, ieri non è che avessi molto da scrivere, perché più o meno non ho combinato un tubo, ovviamente se escludiamo una normale mattinata a lavorare, beh lavorare... Lavorare è una parolona, diciamo che girovago facendo le ultime visite prima delle ferie (le loro), cercando di raggiungere il budget del mese, dopo un buon risottino alle zucchine e scamorza affumicata (ricetta passatami dal risottaro), nel pomeriggio mi sono "imbarcato" nell'impresa del secolo...

Cronaca di una impresa normale diventata epica e della riscoperta di muscoli che manco sapevo d'avere...

L'istallazione della piscina.

Non fatevi menate, la piscina in questione è una di quelle esterne, niente di "minchia ha fatto i soldi!", e oltre tutto ci è stata regalata...
E fin qui tutto bene...
Però, la piscina in questione è una di quelle non gonfiabili, si mette in "tensione" grazie alla pressione dell'acqua che contiene, ma per far sì che tutto funzioni, la si deve "posare" su una superficie piana...
E qui cominciano le rogne...
Già, perché la zona destinata è un pochetto in pendenza, per fortuna, sono l'omino tutto fare, quindi, dopo aver delimitato con apposita "fissella" l'area da trattare, è cominciata l'escavazione...
Lasciatevelo dire, scavare a mano un buco di oltre tre metri per lato, anche se per solo trenta centimetri di profondità, è un lavoraccio infame...
Soprattutto se si è un quarantenne cicciottello e pigro...
Comunque, scava che ti riscava, il buco è pronto, il lavoro non è male sono sudato e distrutto, mi fa male dappertutto e così sacagnato vado a prendere le "piastrellone" che serviranno da base...
Non immaginavo minimamente che il peggio doveva ancora arrivare...
Eeeee sì, perché sul subito non ho fatto molto caso che quando il muletto ha posato il bancaletto delle piastrellone sul camion, le sospensioni di quest'ultimo si sono piegate in un gemito, ma poco dopo quel particolare mi sarebbe tornato in mente, quando quel bancaletto l'ho dovuto scaricare a mano... 36 piastrelloni, quasi una tonnellata...
Se non mi è venuto così l'infarto, non mi viene più...
Ebbene, mentre io rischiavo di esalare l'ultimo respiro trasportandoli, i piastrelloni venivano messi "in opera" dall'amico Umberto, il quale se la rideva mentre arrancavo inciampando nella mia lingua...
La doccia e la nanna successiva, mi hanno salvato da morte certa...
Stamattina (sono croccante come delle fette biscottate) abbiamo finito il lavoro, grazie all'Umberto è praticamente perfetto (grazie Umbe, senza di te...), nel pomeriggio ho sistemato la piscina e l'ho riempita, adesso è pronta per far tuffare il mio piccoletto...
Infatti, si è messo a diluviare... (che palle)...
Vabbè, rimandiamo il primo tuffo a domani (tempo permettendo), io dopo queste due intense giornate ho capito un paio di cosette, la prima è che il lavoro nobilita (ma stanca moltissimo) e soprattutto ho capito che adoro il lavoro, potrei stare ore a guardare chi lavora...
Saluti

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