mercoledì 21 dicembre 2011

Tic tac tic tac tic tac...

Il tempo di cui disponiamo 
ogni giorno è elastico; 
le passioni che proviamo lo 
dilatano, quelle che ispiriamo 
lo restringono, e l'abitudine lo riempie.
                                          Marcel Proust


Un milione di anni fa, quando andavo a scuola, (le puntate sulla mia vita scolastica torneranno a breve) dicevo, a scuola c'era un professore, un po strano, perché ad ogni inizio di lezione, esordiva con questa frase: Forza ragazzi! Che il tempo passa e la morte si avvicina!!
Che dire? L'ottimismo è il profumo della vita...
Comunque quel professore, già vecchiarello all'epoca, è ancora in giro adesso, ormai penso che abbia tre o quattrocento anni... Il tempo passa, questo è innegabile, ma nel suo caso sembra che la morte voglia tenersi alla larga...
Ma non è di questo che voglio parlare.
Non del tempo che passa, ma dell'attesa...
Avete mai fatto caso a quanto tempo si passa in attesa di qualcosa?
Non sto parlando delle code alla posta o in banca, ne quelle al super mercato o dal dottore...
No, niente banalità.
L'attesa, quella snervante sensazione di incompleto, che solo ciò tarda ad arrivare riesce a trasmetterci...
Quanto tempo passiamo ad aspettare prima che l'amore della vita ci passi davanti? quanto siamo disposti a concederne quando questi amori rimangono sospesi, quanto è giusto aspettare prima di lamentarsi di qualche cosa?
Non c'è una risposta.
Perché non c'è una persona uguale all'altra, non ci sono due storie uguali tra loro e non esistono emozioni accomunabili...
Forse è per questo che la maggior parte dei rapporti è destinata a naufragare, incomprensioni, piccoli litigi mai sanati, parole non dette, quando serve o non taciute quando il buon senso lo consiglia, tutto può portare a perdere la voglia di aspettare...
A volte è proprio nell'attesa che si nasconde il bello, non è da tutti, ci vuole esperienza per diventare paziente, è un po come il gatto che corre dietro alla propria coda, il tempo dona l'esperienza, l'esperienza dona la pazienza, la pazienza fa passare il tempo... E così via tutti dietro alla propria coda...
Stai a vedere che il segreto per un rapporto duraturo è la pazienza, non il tempo ne l'esperienza, ma la pazienza...
Ma la pazienza, ha o deve avere, un limite?
Quand'è che la pazienza diventa indolenza?
Un mio conoscente, paragona il rapporto di coppia ad una cattedrale, una splendida cattedrale, lucida di marmi e luminosa d'amore, ma la cattedrale, perché rimanga lucida e luminosa, ha bisogno di continua manutenzione, come l'amore ha bisogno di continue conferme, quindi non bisogna mai dare niente per scontato, se si vuole che tutto funzioni per il meglio, la manutenzione deve essere a carico di entrambe le parti, come scrissi tempo fà, non è giusto che uno dei due sia lì a far su betoniere di cemento mentre l'altro va in giro con punta e mazzetta, oggi aggiungo che non è necessario andare in giro con punta e mazzetta per rovinare la "cattedrale", anche l'indolenza, la pigrizia o l'eccessivo "attendismo", alla lunga fanno più danni di quanti il betonierista possa riparare...
Forse è tempo di smettere, forse stare alla finestra nella speranza di qualcosa, qualcosa che non vuole arrivare, forse è sbagliato...
Forse.
Il tempo, come sempre, porterà le risposte...
Se fa tempo...
Saluti.

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