sabato 21 gennaio 2012

Beni di prima necessità

La coscienza è il caos delle chimere, 
delle brame, dei tentativi; la fornace 
dei sogni; l'antro delle idee vergognose; 
il pandemonio dei sofismi; 
il campo di battaglia delle passioni.
                             Victor Hugo


Ci sono eventi e situazioni, che sanno dare il giusto peso agli avvenimenti e, soprattutto, alle persone.
Dalla stessa persona ci si può aspettare sia l'estremo coraggio, quello che porta alla morte del corpo ma dal quale rinasce un eroe, sia il più miserevole e fuggitivo codardo...
Cosa fa la differenza?
Le situazioni, come ci si arriva in queste situazioni e il coinvolgimento fisico alle suddette situazioni.
La storia è piena di "situazioni" normali dalle quali nascono miti ed eroi, per fare un esempio, l'orchestra di bordo del Titanic che suona imperterrita mentre la nave cola a picco, probabilmente è una balla, anzi, senza probabilmente, però fa bello crederci, perché è così che nascono quasi tutti gli eroi, dal nostro bisogno di crederci.
Gli eroi servono.
In tempo di guerra, la figura dell'eroe, serviva a galvanizzare chi già stava sotto le armi, e ad invogliare i reticenti ad arruolarsi, il tutto basandosi sullo spirito di "emulazione e competizione" profondamente radicato nella testa degli uomini.
Emulazione e competizione.
L'uomo, da che mondo è mondo, emula e compete con e contro chiunque, è un gene "tarato" che hanno pressoché tutti, probabilmente latente, ma che viene risvegliato, fin dalla più tenera età, da comportamenti trasmessi dai genitori ai figli...
L'emulazione nasce, anch'essa in tenera età, quando da bimbi diciamo: Farò l'astronauta o il pilota, quando sogniamo di diventare come Indiana Jones o Berlusconi, non è altro che emulazione, poi crescendo, diminuisce il "bisogno" di emulare qualcuno, mentre cresce il fervore tipico della competizione.
L'uomo compete, sempre, anche quando non crede di farlo, lasciando perdere le evidenze testosteroniche di quando, per esempio, va in palestra, compete con chiunque altro nell'ambiente solo perché è lì, se poi in giro ci sono delle avvenenti pulzelle, l'asciugamano diventa la coda del pavone, ma c'è di peggio, perché anche negli spogliatoi, sotto le docce, si compete tirando fugaci occhiate agli attributi altrui, così, per sincerarsi che il "bombatissimo" istruttore abbia, come noi, un gamberetto tra le gambe...
Quando nascono gli eroi?
Non nascono, l'uomo vive la propria vita normalmente, finché inciampa nella situazione che lo eleverà al ruolo dell'eroe.
Vi ricordate tutti questa scena?

                                               

Questo è un eroe, e non è solo, perché pure il pilota del carro armato, a suo modo è un eroe, perché non ha eseguito gli ordini ricevuti, non ha macinato il "malcapitato" finendo, molto probabilmente d'avanti, prima alla corte marziale, poi al plotone d'esecuzione...
Oggi, in questo piccolo mondo, pieno di vite ingarbugliate nelle maglie di una "rete" globale, servono ancora gli eroi?
No.
Se oggi esistesse davvero Superman, sarebbe un dittatore planetario, cattivo, violento e vendicativo, si potrebbe dargli torto? Non credo proprio, quali motivi avrebbe per fare il contrario? L'altruismo? L'onestà? E nei confronti di chi o perché?
No, no non ci servono gli eroi, servono persone normali, persone che non hanno bisogno di un motivo per essere normali, non persone che si "accontentano" di essere normali, persone che della normalità, fanno pregio e virtù.
Smettiamo di "mangiarci in testa" l'uno con l'altro, guardiamoci in faccia e innamoriamoci della normalità che vedremo.
Non è accontentarsi ne sminuirsi è, ritrovarsi.
Saluti.

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