martedì 31 gennaio 2012

Finirò sotto un ponte


La libertà non sta nello 
scegliere tra bianco e nero, 
ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
                       Theodor Adorno


Gennaio, il freddo Gennaio se ne va.
Non succedeva da tempo, non che Gennaio finisse, ma che fosse così freddo...
I giorni della merla.
Sapete perché gli ultimi giorni di Gennaio si dice che siano "della merla"?
Chi lo sa, bene, chi non lo sa, s'informi...
Io tanto per cambiare, ho una bronchitaccia brutta e fastidiosa, poi per non farmi mancare nulla, ho anche un raffreddorone epico, con occhi pesti e caccolosi, male ad ogni singolo osso, spossatezza totale, un martellamento continuo nella testa e le cascate del niagara al posto del naso...
Il dottore ieri mi ha imbottito di medicinali, sembro un novantenne scalcinato, mi ha pure imposto il riposo assoluto, ma esigenze lavorative mi impediscono di dargli retta...
Ci sono i budget da raggiungere...
Dicono che lavorare per "obbiettivi" migliora il rendimento, pianificare, organizzare, ottimizzare sono i vocaboli che si sentono di più, soprattutto da quando c'è la crisi...
Io ci credo poco, cioè, la crisi c'è, è innegabile, anche se non è così come ce la vendono i telegiornali, quello in cui poco credo, è il lavorare per obbiettivi, almeno, non per me.
Funziono al contrario.
Perché gli effetti benefici dell'obbiettivazione lavorativa, sono evidenti, migliori rendimenti e di conseguenza, maggiori guadagni...
Però, rende tutto molto distaccato, freddo e impersonale, non fa per me.
Con questo non voglio dire che la mattina esco e vado allo sbaraglio, un minimo di organizzazione ci vuole, ma al di la di, aggiornare le schede e di pianificare la settimana, non faccio altro, mi piace l'improvvisazione, lasciare libera la mente di "interlacciarsi" con quelle dei clienti, non per vendergli qualcosa di più, ma per capirne le vere esigenze, per cercare di risolvere una problematica, piuttosto che forzare una vendita, io sono contento quando esco con un ordine firmato, ma solo se sono sicuro di non aver venduto niente che al cliente non servisse veramente.
E' un limite, sotto certi punti di vista, perché io guadagno su quel che vendo, quindi vendere di più vuol dire guadagnare di più, e vi assicuro che ci sono ancora moltissime persone che fanno gli acquisti, più seguendo un'onda emozionale, piuttosto che per una reale necessità quindi, si potrebbe, nutrendo queste esigenze emozionali, vendere molto, ma molto di più, ma a che prezzo? 
Nel mio caso, al prezzo di dover scendere a patti con le mie convinzioni e di dover sgranocchiare scrupoli per il resto dei miei giorni...
Quindi?
Quindi non diventerò mai ricco, ma dormirò sempre sonni tranquilli.
Saluti.

2 commenti:

  1. che bella persona, dopotutto ,sempre avendo il necessario, avere conti sostanziosi casa auto barche da14 metri non fa la felicità e si è più stressati auguri di guarigione Gio

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    1. Una volta si diceva: Pensa alla salute...
      Adesso, anche pensare alla salute, o meglio, cercare la salute, è un lusso, con quello che costano i medicinali...
      Grazie per le belle parole.
      Baci.

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