martedì 10 gennaio 2012

Maya e antibiotici...

Duecento anni fa era lecito 
confidare nel futuro senza 
essere completamente stupidi. 
Ma oggi chi può dar credito alle 
attuali profezie, dato che siamo 
noi lo splendido avvenire di ieri?

                                   Nicolás Gómez Dávila


Ho due account di Facebook, uno a mio nome, Reschiglian Lorenzo, l'altro come ilrompibloglioni libero pensatore, entrambi, da un po di tempo a questa parte, subissati di "condivisioni" a scopo animal friendly, cioè, tutte quelle notizie riguardanti l'aiuto e la salvaguardia dei nostri amici a quattro zampe, le novità sulla lotta alla vivisezione (ne ho scritto più volte anche io), nonché una nutrita serie di spaventosi filmati che testimoniano le più orrende pratiche utilizzate nell'industria alimentare, roba che va dall'angosciante al mostruoso passando per la più cruenta ed inutile crudeltà...
Non sono e non farò il finto moralista, a me piace trovarmi nel piatto una succosa bisteccona alta tre dita cotta al sangue, anche sapendo che per finirci, nel mio piatto, bisogna uccidere l'intero bovino di cui la bisteccona fa parte, non sono e non "critico", vegetariani, vegani e quant'altro, perché non si può certo dire che abbiano torto, a modo loro.
Il problema, secondo me, è un altro, la natura, il suo funzionamento, se vogliamo, il suo equilibrio, si basa su un concetto abbastanza semplice, la "catena alimentare", cioè tutta quella serie di passaggi che trasformano un alga monocellulare in una balena, il tutto con il semplicissimo sistema del "pesce grosso mangia pesce piccolo", in natura, tutto è molto semplice, il leone, che è in cima alla catena alimentare, caccia una gazzella, ne mangia una parte, poi arrivano le iene, seguite dagli sciacalli e poi gli avvoltoi, finito questo trenino "gerarchico" rimane solo uno scheletro ben pulito e le feci dei banchettatori, le due cose si decomporranno trasformandosi in concime che farà crescere l'erba di cui si nutrono le gazzelle, il cerchio si chiude, per ricominciare ogni volta uguale a se stesso...
Quand'è che le cose vanno male?
Quando un animale, che non è in cima alla catena alimentare, pianta giù casino...
Un esempio per capirsi, cosa succederebbe se delle pecore da lana, cominciassero sistematicamente ad ammazzare i pastori per poi mangiarseli?
L'uomo, il genere umano, non è naturalmente in cima alla catena alimentare, provate ad andare nella savana a mani nude, poi vediamo le ossa di chi trovano, se le nostre o quelle del leone, in cima alla catena alimentare, ci siamo arrivati barando e approfittando di quel poco di cervello in più che abbiamo sviluppato in milioni d'anni di evoluzione...
Il problema vero, a mio avviso, non sono gli allevamenti in "batteria" o la crudeltà della macellazione, o la cecità della mattanza e neanche la devastazione che comporta la pesca intensiva, niente di tutto questo, il problema vero, siamo noi, noi uomini, noi rappresentanti del genere umano, il problema è che siamo troppi!
T-r-o-p-p-i. 
7 miliardi di bacilli infestanti, un virus impazzito che distrugge tutto quello che tocca, noi, solo noi, noi siamo la malattia che ucciderà questo nostro bel pianeta.
Saluti.

Nessun commento:

Posta un commento