domenica 29 gennaio 2012

Neve e mal di testa

C'è un po' di ironia nel fatto che i 
bambini immaginano che i genitori 
possano fare quello che vogliono, mentre 
i genitori immaginano che i bambini 
facciano quello che vogliono. 
"Quando sarò grande..." è il parallelo di 
"Oh, poter tornare bambino...".

                                          Shulamith Firestone


Neve.
Ho quarant'anni, per lavoro giro moltissimo in auto, ho mezzo chilometro di vialetto da casa alla strada da spalare eppure, eppure la neve mi piace da morire...
E' un disagio, una scocciatura se volete, ma a me piace, mi fa tornare bambino, il rumore che fa quando ci cammini sopra, la sensazione di ovattato silenzio che produce, mi piace fare le palle di neve per lanciarle sui muri delle case e vederle appiccarsi o tra gli alberi, con la conseguente esplosione dei rami che si svuotano, se poi sotto c'è qualcuno, il divertimento è ancora di più...
Stanotte ne ha buttati giù quasi 40 centimetri, una vera goduria...
Per il bimbo poi...
Altro che Pinocchio nel paese dei balocchi...
Assomigliava di più ad un imbacuccato diavolo della Tasmania, intento com'era a giocare, fare palle, tirarle qua e la, cercare di spostare un cumulo da una parte all'altra, tuffarcisi dentro e far la conta di quante orme riusciva a lasciare...
Quando è rincasato sembrava un cubetto di ghiaccio, un felice, fradicio ed euforico cubetto di ghiaccio, è stato bellissimo, dopo averlo cambiato dagli abiti bagnati, infagottarmi con lui dentro una coperta calda calda, ridendo e rabbrividendo mentre ti infila quel suo nasino ibernato nella piega del collo o ti stringe dicendo: Papà freddo papà freddo...
Amo quel piccoletto...
Nel pomeriggio poi, cosa si può fare con a disposizione una distesa di neve fresca, un bimbo esplosivo e una mamma che non si è dimenticata d'essere stata bambina?
Un pupazzo di neve!!!
Ed ecco fatto, due enormi palloni di neve, un cestino per cappello, occhi, bocca e il classico naso carotato, il nostro pupazzone è li che ci guarda...
A questo punto gli ibernati sono due, ma per fortuna la stufa a legna del nonno è una vera pacchia...
Mal di testa.
Io non ho aiutato a fare il pupazzo di neve, anzi a dirla tutta, oggi non ho fatto un granché, perché un mal di testa "assassino" mi ha condizionato non poco durante tutto il giorno, diventando insopportabile durante il tragitto di ritorno a casa nostra, tant'è che la prima cosa fatta appena rincasati è stato impasticcarmi pesantemente, ma la dove i farmaci ancora non fanno effetto, il pupo è stato un toccasana...
Gli sto mettendo il pigiamino, da li a qualche minuto sarà ora di nanna, mentre gli infilo i pantaloncini, una potente fitta mi blocca, un dolore secco e inatteso, stringo i denti portando le mani alle tempie, pochi interminabili secondi, poi una vocina: Papà, cee? (papà cosa ce?) il pupo chiede guardandomi, gli rispondo: Papà sta poco bene, ho il mal di testa... Lui è in piedi sul lettone, si avvicina mi abbraccia e mi da due bacetti sulla fronte dicendo: No bibi papà, io via bibi papà (ti faccio passare io il mal di testa), poi fa un passo indietro, ci guardiamo e lui: Passato bibi?
Lo abbraccio forte forte, trattenendo le lacrime rispondo: Sì, bibi passata...
Ed è vero, lui sorride felice, mi da un altro bacio, così per non farmi mancare niente, poi mi guarda e dice: Gatto Titti, papapp pic e poc?
Essì, è quasi ora di nanna, quindi è ora di guardare gatto Silvestro, Titty e Paperino con Cip e Ciop...
Quanti ne guardiamo?
Due... no, tee!
Tre, va bene, eppoi?
Nanna papààà!!
Nanna, bravo...
Ve l'ho già detto che amo quel piccoletto?
Saluti.

3 commenti:

  1. bella famiglia, forse non passa completamente il mal di testa ma è un buon aiuto Gio

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    1. Vero, il mal di testa non passa completamente, pero ci si pensa molto meno...
      Baci.

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  2. commovente, ho avuto anch'io un piccoletto che mi diceva "coccolino, mamma, coccolino" adesso è un quarantenne che non mi chiama solo per lamentarsi e guai a lamentarmi io della mia ormai malferma salute...spero tu sia stato più bravo, o che tu sia più fortunato!

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