sabato 7 gennaio 2012

Che dirà la lipu?

Non è che accadono a ciascuno 
cose secondo un destino, ma le 
cose accadute ciascuno le interpreta, 
se ne ha la forza, disponendole secondo 
un senso – vale a dire, un destino.
                                                      Cesare Pavese


Se non sai cosa fare, non fare niente, limiterai sicuramente i danni.
Ma se invece, si sa cosa fare e non l'ho si fa, senza cagionare comunque danno, si sbaglia?
C'è un criterio inequivocabile su ciò che è giusto o sbagliato?
Ed è sempre vero che ciò che è giusto per qualcuno, può essere sbagliato per altri?
Tempo fa, qualcuno si chiese: Mi piacerebbe sapere chi è il mandante di tutte le cazzate che faccio...
La domanda, posta così, non fa una piega e probabilmente è una domanda che tutti, prima o poi, si pongono...
Ma sarà vero?
Mi sembra un po troppo facile...
Perché deve sempre esserci una "regia esterna" che muove gli avvenimenti intorno a noi?
Badate bene, solo per gli avvenimenti negativi è valida la cosa, perché se ci capita qualcosa di buono, è sempre per la nostra incredibile bravura, ma se succede qualcosa di negativo, allora c'è sempre il fattore "esterno" o la "catena di sfortunati eventi" quando non proprio il complotto ordito alle nostre spalle, e comunque la nostra parte di colpe è sempre minima, causata più dalla sfortuna che da un coinvolgimento diretto...
Pavidi...
Approfittatori, meschini e falsi...
"Se una persona è nei guai, ma sorride, è perché ha trovato a chi dare la colpa..."
Non mi ricordo chi l'ha scritta o se era scritta così, ma il senso è quello che si legge...
Siamo sempre pronti a spalare merda in faccia a chiunque, se questo ci porta un qualunque utile, la serietà, la sincerità, la correttezza e Dio non voglia, la rettitudine, sono merce rarissima...
E' brutto dirlo, ma è tragicamente vero, che anni fa, una stretta di mano valeva come un contratto, il "mettere nero su bianco" è stata la naturale evoluzione del discorso, solo per garantire "il patto" quando questo sopravviveva a coloro che lo avevano stipulato...
Oggi, come funziona?
Oggi, mettere una firma su un contratto, può essere; o completamente inutile, o così maledettamente vincolante da non lasciare scampo...
Li sento i soliti secchioni in fondo alla classe, dicono: Non si firma niente prima di aver letto tutto il contratto...
Che rompi palle...
Sono pronto a scommettere che neanche i nostri secchioni, leggono i contratti prima di firmarli, dico questo, perché è impossibile, ogni volta che ci troviamo con una penna in mano, non abbiamo il tempo per leggere cosa stiamo firmando, perché c'è sempre fretta, l'auto in sosta vietata, il bambino da andare a prendere, il pranzo da preparare e quant'altro, quindi, ci fidiamo e questo loro lo sanno, infatti, gli appuntamenti per "il contratto" vengono sempre fissati a ridosso degli orari "critici", ma non basta, anche nella fortunosa ipotesi di poter portare il contratto a casa, per leggerselo con calma, questa lettura si ferma dopo dieci righe, un po perché sono scritti in "ultra minuscolo", un po per l'indicibile noiosità con cui sono redatti...
Ma mettiamo pure che un qualche folle, si metta di buzzo buono e se lo legga tutto tutto, ci capisce tutto?
Dubito proprio.
Che fare?
Niente, continuare così, sapendo che prima o poi, la fregatura arriva e non c'è secchione che tenga, prima o poi, l'uccello padulo arriverà a farsi il nido, sia tra le nostre terga, sia tra quelle del più occhialuto, unto e antipatico secchione esistente...
Saluti.

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