martedì 17 gennaio 2012

Chi è senza peccato, scagli la prima pietra!

Il rimorso non è mai per azioni 
che abbiamo commesso o che 
non abbiamo commesso; 
non è per ciò che facciamo; 
bensì per ciò che fummo, 
siamo e fatalmente saremo: 
non riguarda soltanto il passato, 
ma anche il futuro.
                                      Mario Soldati


Col senno di poi, tutto è più facile, tutto è interpretabile e tutto ha un'altro aspetto...
Col senno di poi, attribuire le colpe è facile, anche perché tutti sono bravi a giudicare...
Adesso tutti sono pronti a far sentenze, l'importante è avere un qualunque feticcio su cui sfogare gli istinti primari, una bambolina vudù nella quale piantare gli spilloni delle nostre paure, per esorcizzare la nostra pochezza...
Qualcuno a cui dare la colpa.
Il leggendario "capro espiatorio"...
Spero che il buon Daniel Pennac non se ne abbia a male...
Eppoi, dare la colpa di cosa, più che a chi...
Gli ultimi fatti di cronaca parlano da soli, e raccontano storie di grande coraggio e di altrettanto grande paura, anche se, a svettare su tutto, come spesso accade, è la stupidità...
Costa Concordia e altre faccende...
Le colpe.
Colpe, ma di chi sono le colpe? Il capro espiatorio per fortuna c'è già, il comandante della nave, basta così? Ne siamo proprio sicuri? Io mica tanto, a far compagnia al poco coraggioso Capitano, ci metterei anche chi prima di lui, ha effettuato lo stesso (inchino), visto che era una prassi quasi comune, di conseguenza, anche i vertici della "costa" sono colpevoli, perché anche se adesso se ne lavano le mani, gli emuli di Pilato sapevano benissimo che tali manovre venivano fatte, ma nel nome di una facile pubblicità, hanno lasciato che fosse, Schettino ha sbagliato, non c'è ombra di dubbio, ha peccato di superbia, voleva essere il più bravo, quello che si "inchinava" meglio avvicinandosi il più possibile, gli è andata male, ma è solo l'ultimo della serie...
Così siamo a posto? Giustizia è fatta?
No.
Per me, c'è ben altro.
Perché quanto scritto fin qui, è la minima parte di un problema ben più grande, questa e solo la faccia al sole di una verità che rimane e rimarrà nell'ombra...
Domanda e offerta, azione e reazione.
La crociera, è da considerarsi alla stessa stregua di molti altri beni di consumo, più frivolo e meno necessario di altri, ma pur sempre un bene di consumo.
I beni di consumo sono assoggettati al sistema della "domanda che genera l'offerta", poi, soddisfatta la "domanda" tutto si muove grazie "all'azione che genera reazione"...
Complicato?
Per capirsi, avete presente il gioco del Domino? Intendo quello dove un numero variabile di "tasselli" vengono disposti su un piano, seguendo uno schema predefinito, schema che parte con una singola "scia" di tasselli, dalla quale si diramano altre scie e da queste altre e così via, questi tasselli, cadendo uno dopo l'altro danno il via ad una serie di azioni, che a loro volta produrranno reazioni...
Ma per quanto possa essere complesso lo schema, e al di la del numero totale di tasselli che lo compongono, c'è sempre il tassello "zero" cioè quello che da il via a tutto, il tassello zero, nell'ambito commerciale, è il consumatore finale, quello che vuole il bene/servizio per il quale pagherà, l'acquirente, noi...
Noi.
Sento già i secchioni in fondo alla classe: Cosa c'entriamo noi con l'incidente della Costa Concordia??
Semplicissimo.
Fino a non molto tempo fa, la crociera era un bene di lusso, un vezzo per ricconi che volevano mettere quanta più distanza possibile tra loro e i poveri...
Noi poveri.
Però, anche se di ricchi ne è pieno il mondo, non sono sufficienti a "pagare" l'enormità di costi che una flotta di navi produce, inoltre, sempre più gente faceva richiesta di viaggi a basso prezzo, quindi?
Quindi, la domanda genera l'offerta, i prezzi si abbassano e tutto quello stuolo di finti ricchi, tutta la quella massa di ostentatori che vivono al di sopra delle proprie possibilità, può finalmente "solcare i mari", magari facendo rate per i prossimi 36/48 mesi...
Ma come si fa ad abbassare i prezzi?
Riducendo i costi, quindi minimizzando le manutenzioni, eliminando alcune "opzioni" troppo care e facendo decadere un po la qualità generale dell'insieme, poi si va di lima anche sui costi vivi, la dove costo vivo è da intendersi proprio vivo, le risorse umane, quindi boccaporti aperti a "maestranze" più economiche, Cinesi, Bengalesi, Africani e quant'altro, meglio due economici incapaci piuttosto che un esoso professionista...
Tolto quel centinaio di "inevitabili" professionisti necessari perché tutto funzioni, volete che al migliaio di "sguatteri" rimanenti dell'equipaggio, venga fatto un qualunque corso sulla sicurezza o sulle normative da eseguire in caso di incidente?
Non se ne parla, troppi soldi "inutili"...
Soldi.
Sempre meno soldi per fare sempre più cose.
Allargando il discorso a qualcosa di meno sensazionalistico, questo nostro modo di fare ha ben altre conseguenze.
Questa nostra brama di "avere", l'incapacità di riconoscere i limiti, sono di fatto le cause che hanno fatto diventare la Cina proprietaria del mondo...
Ma questa, è un'altra storia...
Saluti.
P.S. Se qualcuno non ha capito cos'è il Domino, clicca QUI.

3 commenti:

  1. Questa volta mi permetto di dissentire, scagliando una freccia a favore delle crociere di cui sono reduce, fortunatamente di una crociera senza danni, fatta come viaggio di nozze, considerando che il costo era nettamente inferiore a qualunque altro tipo di soggiorno a terra. Bellissima esperienza, certo se fossi stato sulla Concordia non direi così. In ogni caso è presto per puntare il dito. Il capitano ne ha fatte di cotte e di crude DOPO l'incidente, ma quando è avvenuto il fatto, tutti gli altri ufficiali dov'erano? Il capitano è il responsabile e come tale non deve lasciare la nave, ma dal momento che non si è mai sentito parlare dagli altoparlanti, chi era che stava facendo errori su errori? E come è possibile che su una nave del genere non si siano accorti di imbarcare così tanta acqua? I responsabili dei pannelli di controllo erano al bar anche loro? La colpa del capitano, l'unica di cui è il solo responsabile, è l'abbandono della nave.
    Ma per tutto il resto tutti gli altri sono anch'essi responsabili e come il Titanic, nessuno pensava che un colosso tale potesse naufragare. Sicuramente la verità che avremo sarà quella più comoda, ma non la più vera.

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  2. I vostri punti di vista sono abbastanza convergenti a mio avviso.
    La costa ha affidato la nave (dal costo di svariati milioni di euro) ad un inetto, senza pensare ai rischi.
    Hanno assunto un equipaggio di inetti (per non far sfigurare il capitano probabilmente)
    Io mi faccio solo una domanda:
    - se nell'urto il capitano picchia la testa e sviene ... tutti muoiono perche' si e' interrotta la catena del comando?
    Direi di no :)
    Il capitano paga per tutti ... anche per chi l'ha messo al comando, per l'equipaggio che l'ha aiutato a tagliare la corda (e per sicurezza l'ha accompagnato a terra mettendosi in salvo anche loro) per l'amministrazione dell'isola che aveva dei vantaggi da questi "gesti suicidi", per la gente che era a bordo e si aspettava il gesto.
    Il mantenimento della nave costa tanti soldini ...
    Last minute, offerte, controfferte, prezzi stracciati ... per riempire la nave, soprattutto nei mesi "morti" e ovviamente il taglio su i costi manutenzione della nave, apparecchiature difettose (dite scatola nera guasta?)
    equipaggio "economico" poco professionale e preparato ...
    Direi che e' la tipica gestione italiana ... spendi il meno possibile (a qualunque costo) e massimizza i profitti ... a qualunque costo.
    La storia d'Italia e' piena di "incidenti" (non solo marinari) di questo tipo ma siamo anche bravi a dimenticarli

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  3. Siamo bravi a dimenticare anche come ci si comporta in mare:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Doria_(transatlantico)

    Ciao :)

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