domenica 15 maggio 2011

Un commento, una risposta.

Vedo che la lingua lunga non ce l'hai solo di persona, pure in un blog, L'ho letto un po' niente male, pensi di fare il libero pensatore? Libero? Sei sicuro di essere libero? E poi pensatore? Partiamo dal presupposto che ipoteticamente e ripeto ipoteticamente gli uomini nascono liberi, peccato che qua in Italia nascano già con più di 2000 euro di debito e questo ti fa preoccupare fin dai primi giorni di vita. Noti mai visto il volto corrucciato di tuo figlio? Chissa cosa pensa? Te lo dico io, pensa: "Mannaggia, come faro' a pagarli.." e poi senti quell'odore strano che riempie il pannolino. E poi pensatore, pensatore di cosa? Di cio' che ti hanno insegnato, non pensi altro che esula da come sei stato concepito e cresciuto, condizionato in ogni cosa che hai detto o fatto dagli altri, anche se in modo indiretto, quasi sottile. In reltà per essere veramente libero dovresti pensare a qualcosa che nessuno ti ha mai suggerito e che tu stesso non avresti mai pensato, forse troverai come nel film "Il 13° piano" la fine del tuo pensiero, come il protagonista ha trovato la fine del suo mondo finto.  Viviamo in questo mondo finto e ne facciamo tutti parte volenti o nolenti, non c'è una libertà reale, ma costituita, con leggi e regole non scritte che ci obbligano a comportamenti spesso non voluti, ma che per il quieto vivere si fanno. Non sono uno che parla molto, se vuoi pubblicare questo mio commento sul tuo blog, mi farebbe piacere farne parte, il discorso filosofico, così in antetisi col mio mondo di computer è sempre stato il mio lato nascosto. 
Un saluto a tutti e tre, statemi bene e speriamo di vederci presto per scambiarci due "libere" parole. Ciao
 
Marco ;O)
 
 
Bella lì... Che dire? Nelle tue (poche) parole, hai condensato l'essenza della vita, però...
Libero pensatore, ha un senso, e purtroppo non ha niente a che vedere con un qualsivoglia discorso filosofico, materia che mi affascina da sempre anche nelle mia ignorantità, se vai a leggere il primissimo post, (alcuni doverosi perché) troverai l'origine, povera, del blog.
Sono invece felice di conoscere questo nuovo te, non nascondo che sei sempre stato, per me, un "oggetto misterioso", ma non ho mai creduto in una tua "leggerezza" però questo tuo modo molto "cibernetico" di vivere, per me, che come sai con la tecnologia ci litigo, creava una sorta di barriera, nel senso, amici certo, ma non "amici", limite mio lo ammetto, ripeto, sono felice di poter fare il salto della quaglia, anche se assomiglio più a un pollo....      Ciao.
 
Vi ho mai parlato di quanto è bello sbagliare? Ancora no? Beh, qua c'è ne un esempio limpido... Grazie Marco.                                                                     Saluti. 

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