mercoledì 7 settembre 2011

Revisionismo.

In questi giorni, ho scritto molto, molto di me, non è stato facile, sopratutto perché rileggendo quanto scritto, capisco che brutta persona ero, mi tornano in mente le enormi quantità di bugie che ho detto, ho raccontato balle a tutti e su tutto, a volte solo per il "gusto" di raccontarle, senza neanche la blanda scusante di raccontarle per ottenere un qualche tornaconto, no, solo balle su balle, migliaia di parole inutili, anzi, dannose perché portarono dolore, facendo soffrire persone le cui uniche colpe erano il credermi una persona diversa, credevano in me, che spreco...
Ma se c'è qualcosa che la saggezza popolare ci insegna, è che tutti i nodi vengono al pettine, la vita, prima o poi ti presenta il conto, nelle code negli strascichi ci si inciampa, e i tuoi castelli di carta sono destinati a cadere alla prima brezza di verità...
A me le "fatture" arrivarono, ed erano parecchio salate e sapevo bene che nulla era per caso...
Nulla è per caso.
Non credo nella teoria del "destino già scritto"...
Ma se vivi negativamente la vita, la stessa, ti restituirà solo negatività, il sorriso che hai congelato in faccia è solo una maschera per coprire gli spettri...
Egoismo.
Opportunismo.
Falsità.
Tutto ritorna indietro, le sofferenze cagionate, le vuote menzogne, per ogni vita che hai scalfita, una goccia, per ogni finta bugia, una goccia, per ogni minuto di dolore, una goccia, una, un'altra, e ancora, ancora, ancora, fino a formare un fiume, un fiume nero di morti pensieri, di finti piaceri, di inutili ricordi, fiume che ti travolge ricopre e annega, lasciandoti boccheggiante sul bordo della vita, affamato d'aria, mentre soffochi nel vomito della tua pochezza...
Aria... Chiudi gli occhi ruvidi di lacrime secche, finalmente pensi... la morte. Occhi di vitreo ghiaccio.
Mani.
Carezzevoli mani, posate sul viso, caldo contatto, gli occhi di ghiaccio si sciolgono in lacrime che mondano e svuotano il cuore...
Vivo, e per fortuna, non sono più io, non più "quel" io.
Stringo a me quelle mani, tutto è da ricominciare.
Ma la fatica non mi spaventa, non sono più da solo.
La verità a volte può essere brutale, ma è univoca, può non piacere, ma non è fraintendibile, ci ho messo anni a capirlo, e non ci sarei riuscito da solo.
Ma come ho già detto, non sono più da solo.
Saluti.

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