giovedì 24 novembre 2011

Abbracci.

In una carezza, in un abbraccio, in 
una stretta di mano a volte c'è più 
sensualità che nel vero e proprio atto d'amore.
                                                                  Dacia Maraini   

Quando si diventa "internauta", si sa che alcune regole "formali" nell'interscambio personale, cambiano...

Cioè, alcuni comportamenti totalmente normali quando si è faccia a faccia, vengono completamente stravolti quando l'interlocutore primario è il monitor del computer e solo "secondariamente" le emozioni che proviamo arrivano, tramite un altro monitor, alla persona con cui "chiacchieriamo"...
Questo distacco, questa informalità, porta le persone a perdere i normali "filtri", esponendosi a numerose situazioni, alcune delle quali potenzialmente pericolose...
Ma non voglio scrivere il solito "pistolotto" sui pericoli nascosti nella rete, perché se a tutt'oggi ci sono ancora persone che si fanno fregare tramite internet, ben gli sta, e che cavolo, svegliatevi!
Se usiamo un minimo di cervello, la rete, può diventare interessante, molto molto interessante.
Ma quello di cui voglio parlare è altro...
Perché non "vedersi" mentre si parla, cioè l'eliminazione del fattore fisico da una discussione, a volte può aiutare...
Come?
Beh, non avere la persona con cui si parla davanti, ci può togliere l'imbarazzo di dire o non dire qualcosa, possiamo chiacchierare tranquillamente, possiamo arrossire per la vergogna o addormentarci per la noia, senza che nessuno se ne accorga...
Si può lasciare commenti "salaci" copia/incollandoli da ovunque e in generale si riesce a fare ottime figure attingendo all'immensa "esperienza" dei vari motori di ricerca...
Tutto questo va bene se si è dei pallonari e ci si confronta con altri pallonari...
E credo sia il "pane quotidiano" di tutti quelli che hanno, o troppi "follower's" o troppi "amici"...
Anche io "chiacchiero" spesso tramite la rete, lascio e ricevo moltissimi commenti sul blog e mi "intrattengo" con le nuove amicizie conosciute tramite queste pagine.
Ma mi sono imposto la totale pulizia, a costo di diventare noioso, antipatico o stronzo, sono e sarò sempre totalmente sincero, sia quando scrivo i miei post, sia quando commenterò i post altrui, arriverò a rendermi snervante nelle varie chat room, preferisco essere estromesso per l'eccesso di sincerità piuttosto che evitato per eccessiva inaffidabilità...
Spero serva...
E spero che le persone con cui andrò ad interagire, lo capiscano...
Non potendo contare su quel che vedo, voglio sincerità e fiducia, dovendo rinunciare alla fisicità del dialogo, voglio almeno la certezza delle parole...
Anche se, a dirla tutta, ci sono cose che non si possono, in nessun modo, sostituire, "un abbraccio" ad esempio, perché per quanto tu sia bravo a scrivere, per quanto tu sia bravo a farcire le parole con mille "emoticon", nessuno stile di scrittura potrà mai rendere la calda sicurezza e la reciproca ricerca che si fondono nello scambio di un abbraccio vero...
Baci. 

3 commenti:

  1. Quando lo schermo ci protegge dall'esporci, spesso è facile cadere nella trappola della falsità, sono contenta che tu sia trai pochi che di scendere patti non ne vuol proprio sapere!
    A volte con un blog, o nella rete in generale, aprirsi è più semplice, spesso ci si re-inventa un proprio "Io" che poco rispecchia quello reale ma che è forse più vicino a ciò che di noi vorremmo fare senza il coraggio di affrontare il cambiamento per davvero.
    Ci sono persone che subiscono le prepotenze di altri e si fingono potenti, altre che si re-inventano una vita interessante a dispetto della noiosa routine quotidiana che invece affrontano ogni giorno e altri, come me, che usano la rete per raccontare qualcosa di sè che non direbbero mai a nessuno che li conosce.
    In fondo il bello della rete sta proprio in questo: quando la si usa nella maniera appropriata può diventare facilmente un condimento in più nel piatto della quotidianità!

    E per quanto riguarda gli abbracci sono pienamente d'accordo: sono una ferma sostenitrice della filosofia per cui un abbraccio spesso è il rimedio migliore contro tante brutture della vita ;)
    Un "abbraccio"
    G.

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  2. questo post è interessante, come il commento.
    Oltre a essere in linea con quanto scritto da entrambi, mi limito anche a dire che:
    1) dalle chat sono uscita così tanti anni fa (l'ultima relazione andata storta) che manco mi ricorderei le netiquette per cui rischierei di entrare con un bazooka anzichè con un ciao!
    2) giocavo a Travian e ammazzavo e difendevo i miei villaggetti (15 per la precisione) come una forsennata mettendo la sveglia di notte :)) ma ho avuto così tante belle esperienze con le persone più disparate che ho un bellissimo ricordo delle riunioni di guerra su messenger prima di un collasso unito a colpo apoplettico per stress. Finito il server mi sono dovuta disintossicare. (e non scherzo)
    3) facebook e affini ci ho provato lo giuro, mi sentivo soffocare come se mi avessero rinchiuso in una gabbia di matti al secondo avviso di costruire fattorie, di link senza capo ne coda, di false notizie di politica che non avevano senso strutturale) con tutte le foto dei bambini in tutte le posizioni possibili mentre cagavano, ho fatto fagotto dandomi tutte le colpe di asocialità.
    E' che a me non mi portava nulla, ma mi addosso tutte le responsabilità; so di avere un carattere che non si adatta facilmente a ciò che ritengo superfluo per me.
    4) quanto alla sincerità nello scrivere e sull'essere identità e non moltitudine (e la dico già lunga con questa frase), penso che le persone a cui sto sulle palle devono ricordarsi che gli sto sulle palle anche quando hanno bisogno di spalle su cui piangere.
    In poche parole, sono un po' vecchio stampo.
    Mi piacciono le chiacchiere intorno a un tavolo, con del buon cibo, la parola data è la parola data, se non la mantieni non mi vedi più, ho pochissime amicizie nate dalle chat passate, ma continuano una volta all'anno con grandi abbuffate.
    La verità di tutto questo era una sola: ho compreso che non erano loro ad essere fuori posto; ero io che ero nel posto sbagliato, o meglio nel posto in cui non volevo stare.
    L'essere umano tenta di adeguarsi anche talvolta tentando di cambiare le parti altrui.
    Ma è un grande (ed errato) compromesso per non dirsi molte verità.

    Quando ho compreso questo (parlo di me ovviamente) ho cancellato tutto e ho cercato davvero cosa e chi mi facesse stare bene.
    Se chiedo al ristorante una pizza non mi faccio apparecchiare la tavola con la pasta e fagioli.
    Altrimenti cambio ristorante. :)
    Soccia.

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  3. Sweet G. E' da anni che ho scelto la via della sincerità, sempre e con tutti, mentirei sia se dicessi che è facile, sia che è indolore, ho preso migliaia di "bastonate" per questo mio modo di fare, e l'ago della bilancia non pende mai su "bravo continua così", ma io sono una testaccia dura, inutile dirti che ogni tuo commento è una perla di vita, e che queste perle, per fortuna, le metto sul piatto giusto della suddetta bilancia, sono felice d'averti "incontrata"...
    Un bacio, stavolta con abbraccio stretto stretto.

    Brunella. Non si può che imparare da quanto hai vissuto, io vado, da sempre, predicando il buon senso, usiamo e facciamo usare, solo un pizzico di buon senso, in tutto e soprattutto, nei rapporti interpersonali, la sincerità ne è la naturale conseguenza, perché un mio motto è "il dialogo è inutile senza sincerità, quindi la sincerità è la base del dialogo"...
    Spero un giorno di potermi sedere a tavola con te per chiacchierare...
    Ciao, e per non farsi mancare nulla, un abbraccio...

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