mercoledì 16 novembre 2011

Rispondo a Brunella...

Il nostro pentimento non è 
tanto un rimorso per il 
male che abbiamo fatto, 
quanto un timore di quello 
che ce ne può derivare.
                                           François de La Rochefoucauld 


Due giorni fa, al pronto soccorso...

Il pezzo mancante.

A volte essere un "libero pensatore" porta a pensare troppo liberamente...

Liberamente o a mente libera, e quando sei sdraiato su una barella del pronto soccorso, con tubi e tubetti attaccati al corpo e il lento passare del tempo è scandito dal noioso bip bip, dell'elettrocardiogramma, la mente è davvero libera, quindi?

Pensa...

Non voglio fare la vittima, ma alcuni momenti di paura li ho avuti davvero, ed è stato quasi subito, ero ancora in sala "triage" mi hanno appena fatto il primo tracciato, strappano il foglio e spariscono, pochi minuti dopo, sento le infermiere dire: Portiamo il ragazzo in sala due, è già un codice giallo ma mi sa che lo teniamo qui...
Cazzo... 
Ho solo 39 anni, cos'è, una disfunzione cardiaca mai individuata prima? Sono un po sovrappeso, ma non ho il colesterolo così alto da incatramarmi le arterie, le coronarie? Un collasso? E la causa? Cristo, un infarto? No, no ragiona, sei stato soccorritore, che sintomi ho? Pulsazioni alte, dolori alla cassa toracica e retro sternali, indolenzimento del braccio sinistro e... Cazzo cazzo cazzo! Sto per avere un infarto!
Terrore cieco, penso al piccolo a Odette, mamma, Davidino, Alberto e Paola, Daniela, Paula, Francesca, Giugi, Gloria e Laura, Mario MicheleAntonellaDeboraElenaMarClaDonvkfifvjksv...
Mi scoppia la testa, trentamilamilionidimiliardi d'immagini di ricordi ancora non vissuti, il pupo in bicicletta Odette con una bimbetta in braccio, risate e chiacchiere, chiacchiere lontane...
Lontane...
No, vicine, vicinissime, mi riprendo, le infermiere sono tornate stanno parlando: Ecco il ragazzo va alla due... 
Sento una barella che si sposta, non sono io...
Tornano da me: Allora, l'elettrocardiogramma è a posto, adesso la portiamo in sala uno, facciamo un tracciato lungo gli esami del sangue e tutto il resto, ok?
Ok?
Porcaporcaporcaporcaporca di quella vacchissima maiala zozza!
Ma che razza di coglione sono...
Ok, mi dicono...
Certo che è ok, anzi, ok è la più bella parola mai esistita al mondo...
Sono un fifone? Si, un po si, ma credo ci sia anche un'altra motivazione, so cosa ho, so cosa e chi amo, so cosa chi amo e cosa non voglio perdere, per due infiniti minuti, mi sono lasciato prendere dal più frastornante panico che mi sia mai capitato di provare...
Non lo volevo scrivere, ma poi è arrivata Brunella, che, forse per fortuna o forse per quella dose di intuito tipicamente femminile, leggendo il post, le sembra che ne manchi un pezzo, beh, aveva ragione, grazie Brunella, adesso c'è quel pezzo di me, che avevo paura di scrivere, mi sento decisamente più leggero...
Saluti.

2 commenti:

  1. così va molto meglio ;)
    Quando mi sono diagnosticata da sola "una cosa" poco piacevole, al pronto soccorso nessuno voleva credermi. Poi mi hanno detto "ha ragione", e non sapevo se ero contenta di avere ragione.
    L'anticipo sui tempi mi ha concesso tanto spazio per poter evitare la chemio.

    Però su quella barella ho pensato.
    Ho ancora una infinità di vita di vivere.
    Prima cosa: tirerò fuori tutti i miei sogni dal cassetto, tutti quelli che pensavo fosse responsabilità altrui farmeli vivere.
    (puntini di sospensione :)
    Poi mi prenderò tutte le (ulteriori e rimanenti) responsabilità sulla mia vita di viverla con una qualità ancora più sottile.
    Mi complicherò di meno la vita scegliendo ciò che è il massimo bene per me e mio figlio.
    Perchè voglio ancora rompergli le palle e cucinare, tifare Inter urlando con lui, vederlo felice di fianco a una donna e magari i nipotini. Così avranno tante memorie.
    Le mie.
    Ho avuto paura, non tanto di morire ma di lasciare mio figlio nel dolore, questo per me è stato la marcia trainante
    Finita l'operazione sono partita per il Cammino verso Santiago. (500 km a piedi) i medici dicevano non ce la farà mai.
    Non ho mai avuto ne vesciche ne tendiniti.
    Non sono cattolica, ma ho un senso religioso forte che vivo nella natura e in Spagna di natura e boschi secolari (oltre ai siti templari che amo) ce ne sono moltissimi.
    Massima espressione della mia religione "pagana" ;)
    covavo quel sogno da 19 anni.
    L'ho lasciato libero come i palloncini nel cielo, mio figlio poi era grande oramai.
    Per questo ho capito subito "quel passaggio mancante".
    Essere attenti è parte di un vivere sereno per tutti credo.
    Ci sarebbero molte meno guerre se fossimo tutti un po' attenti.
    Complicarsi meno la vita fa sempre stare molto meglio dopo.
    La paura serve a molte cose.
    A proteggerci.
    Poi si va oltre, vedi come è stato semplice?
    un grande abbraccio a te e family.

    RispondiElimina
  2. ps: mi scuso per la lunghezza, scritto in 3 secondi alla veloce ritorno al congresso tra ricchi premi e cojones ;)
    B.

    RispondiElimina