martedì 29 novembre 2011

Delusioni.

Matador te la prendi con me, 
ma stavolta sono io che prendo te.
Non c'è più via d'uscita, 
è finita, amico, devi perdere.
Rinfodera la spada perchè è 
il tuo sangue quello nella polvere.
Senti i paganti sugli spalti, 
in tanti sono dalla parte del toro... 
                                                 CapaRezza

Tutti si aspettano qualcosa, sempre.
E' un po la storia della mia vita.
Fin dalle elementari e per tutta la mia carriera scolastica, la frase "è bravo, intelligente, sveglio ma, non si applica, impegna, segue"... Mi è stata ripetuta almeno un miliardo di volte, e malgrado questo, non ho mai ripetuto una classe, ma forse perché volevano liberarsi di me nel minor tempo possibile...
Entrato nel mondo del lavoro, la solfa non è cambiata molto, solitamente venivo assunto come "ultima ruota del carro", poi chissà perché, facevo rapidamente carriera, anche se non ero il classico "stacanovista" ne ho mai leccato il culo a nessuno, tutt'altro, ho sempre avuto il problema inverso, cioè a causa dell'assoluta mancanza di qualsivoglia timore reverenziale, litigavo spessissimo con i "superiori" e non c'era modo di farmi stare zitto... di alcune epiche battaglie, tenutesi tra le mura della Bennet, si parla ancora adesso a distanza di quasi vent'anni.
Non mi sono mai tirato indietro, se c'era da far cagnara, ero sempre in prima linea.
Questo mi fece capire che forse non ero adatto al lavoro "dipendente", così mollai tutto e mi misi in proprio...
La prima esperienza, fu per certi sensi catastrofica, perché comunque ero in società con una persona molto brava nel proprio lavoro, ma assolutamente incapace di trasmettere le proprie capacità, quindi l'enorme entusiasmo profuso veniva continuamente minimizzato, e anche se imparavo comunque ad una velocità incredibile, per il socio, non era mai abbastanza: Dovresti di qui, dovresti di la, uno come te dovrebbe... 
Incominciarono le discussioni, e una sorta di continuo "controllarsi" a vicenda, fino a che inevitabilmente si formarono attiri insanabili che portarono a dividerci...
Poi, intrapresi la carriera dell'agente di commercio, capii subito che la strada, era la mia strada... Mi veniva tutto "naturale" e cominciai, sotto la spinta dell'azienda, a bruciare le tappe, raggiunsi in brevissimo tempo notevoli risultati, risultati che però, ovviamente, all'azienda non bastavano mai, o meglio: "uno come te, può fare così, può fare cos'à"...
Sempre le stesse balle, tutti immancabilmente a dire tu, tu, tu e ancora tu...
Tutti a dirmi cosa dovevo fare per loro, e qualunque cosa poi facessi, potevo fare di più, sempre di più... Uno come te, uno come te, uno com.....
tutti avevano enormi aspettative su di me...
Mai, mai nessuno si è mai preoccupato di chiedere a me, cosa volessi o non volessi, cosa pensassi o sognassi... Niente.
Così, bastava un solo istante di stanchezza o debolezza, per passare da "astro nascente" a dimenticata meteora...
Che barba, soprattutto sapendo che, io non ho mai chiesto nulla...
Neanche di essere lasciato in pace....
Saluti.

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