lunedì 14 novembre 2011

Minuti.

A vedere il modo in cui i malati sono
trattati negli ospedali, si direbbe che
gli uomini abbiano inventato questi
tristi asili non per curare gli ammalati
ma per sottrarli agli occhi delle persone felici,
delle quali quegli sventurati turberebbero le gioie.

                                                                 Nicolas de Chamfort


Stasera ho fatto qualcosa di nuovo...
Sono andato in ospedale...

Un passettino indietro...
Ieri sera, mentre scrivevo il post...
Più o meno alle 23,30 sento i primi sintomi di quella che potrebbe essere una influenza, penso: poco male, vado a prendermi una bella aspirina, anzi due e tutto è risolto...
E' l'inizio di un incubo...
Passo tutta la notte sveglio, non dormo perché ho un freddo assurdo, sono sotto una montagna di coperte e piumoni, ma non riesco a scaldarmi, oltretutto, cominciano a farmi male le ossa, tutte sistematicamente, non c'è una posizione indolore e comincia a pulsare pesantemente anche la testa... Di bene in meglio...
Tra un lamento e l'altro, arrivano le sette del mattino, il pupo si sveglia, io sono un rottame, faccio fatica a tirarlo fuori dal letto, ci riesco e con gambe che sembrano di gomma, lo porto nel lettone... Sono sfinito...
Tra un acciacco e l'altro, arrivo fino a sera, quando decido di passare dal mio medico, al quale dico di avere dei dolori tra le costole, lui mi prova la pressione, 100 su 60... Bassina per un omone di un metro e ottanta per cento chili, le pulsazioni, invece schizzano a quasi 140... Troppine... Il Doc, decide di spedirmi al pronto soccorso...
Ci vado a piedi, tanto è appena dietro...
Zeppo, stra zeppo, però mi vedono con "l'impegnativa", la prendono, sopra c'è scritto urgente...
Tre minuti dopo sono su una barella, con l'apparecchio dell'elettrocardiogramma già in funzione...
Mi trasferiscono in sala medica, applicano l'ago canula, fanno il prelievo e, visto che sono parecchio accaldato, rosso e febbricitante, mi fanno pure una flebo...
Sono tutti gentili, viene naturale sorridere, dopotutto, mi rendo conto che sono lì quasi per niente...
Quasi...
Perché lo strizzone l'ho avuto...
Sono lì, su quella comoda barella, faccio fatica a non addormentarmi, malgrado l'incessante bip bip che esce dall'apparecchio che fa il "tracciato"...
Non ho niente da fare, quindi, penso...
Penso a tutte le persone che come ultima cosa, hanno visto i neon sul soffitto di una sala medica o la faccia di un "concitato" medico...
Morire non è bello, non mi spaventa, ma non è bello...
Ad una battuta della Dottoressa, rispondo: So che non sto morendo, non mi sta passando tutta la vita d'avanti....
Sarà poi vero?
Si vede davvero la vita passarci d'avanti in quei pochi ultimi istanti?
Spero di no...
Ci sono cose che non voglio rivivere, anche se è solo per un secondo...
Mi portano a fare le lastre e dopo solo due ore sono fuori, non ho niente di grave, mi dico: Sono sano come un pesce, un pesce con l'influenza e la tonsillite...
Vi sembrerò strano, ma mi sono quasi divertito...
Eppoi dicono che c'è la mala sanità...
Sono decisamente più tranquillo, torno a casa...
Saluti

1 commento:

  1. manca un pezzo.
    Tutto quello a cui hai pensato e non hai scritto :)
    scherzo, o forse no.
    Mi hai ricordato un momento della mia vita in cui su quella barella ci sono stata e l'esito ha cambiato molto del mio modo di vedere la vita. Molta meno ironia, più bellezza.
    Ti ho trovato per caso, fa piacere leggerti.

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