martedì 11 ottobre 2011

Bungee jumping

La vita è fatta a scale,
c'è chi scende e chi sale,
ma c'è anche chi ha la
pala per scavare più giù
e chi ha l'ascensore 
che va solo in su...
                           Lorenzo Reschiglian


Pessimismo e rassegnazione...
Ecco, anche per oggi un bel post sconfortante e ricco ricco di tristezza...
(Censura fancBEEP, censura cazBEEP, censura porcBEEP grrrrrrrrrrr....)
Fatto!
Quando ci vuole ci vuole, e che cavolo!


Sapete che c'è?
Il mondo è pazzo, ma a volte, uno spiraglio di normalità lascia intravedere una speranza...
Ultimamente non sono in formissima, e sono piuttosto "altalenante" per quel che riguarda l'umore, ogni tanto l'abituale sconcerto che provo di fronte a talune situazioni, si trasforma in sconforto, perché sembra che tutto mi debba andare male...
Ho l'indubbia fortuna di avere una situazione famigliare calda e amorevole, e a volte, Odette e il pupo, sono l'unico vero sprone che mi permette di continuare ad'andare avanti...
Tranquilli, non sono sull'orlo di una crisi depressiva, faccio solo una panoramica sugli umori che girano... E a girare non sono solo gli umori...
Ogni tanto però, sembra che tutti i rompi balle si diano convegno, e io piombo, non invitato, in questo convegno di decerebrati...
Con quale risultato?
Quello che ogni tanto rischio di "sclerare"...
Per fortuna riconosco con largo anticipo, i segnali di rischio, quindi prima di versare la famosa "ultima goccia", mi fermo, abbandono momentaneamente il lavoro e vado a "rigenerare" il cervello...
Nel tempo, ho sperimentato parecchi "rimedi", alcuni efficaci, altri, molti altri, assolutamente inutili, alcuni addirittura pericolosi...
Da tutta questa mole di "candidati" ne ho scelti solo due, uno primario l'altro complementare...
Il primo è quello di raggiungere una qualsiasi località riconosciuta per la calma, e magari per il panorama o la particolare bellezza, fatto il quale, fermarsi a fare foto, passeggiare avanti indietro o semplicemente stare allo svacco, per osservare le nuvole che si rincorrono nel cielo, sistemone, valido ma solo fino a un certo punto...
Il secondo, quello che mi "da" di più, e' fermarmi e fare quattro chiacchiere con qualcuno, ma mica un qualcuno qualunque, un cliente, dove il rapporto cliente/fornitore, deve essere azzerato...
Stasera, parecchio giù, e sul procinto di lasciarmi prendere emotivamente, decido di piantarla lì, e tornare a casa, dove avrei attinto a piene mani, nella dispensa dell'amore famigliare...
Strada facendo passo d'avanti ad una cliente, è un po che non ci vediamo, quindi decido di farle un saluto...
Invece, trovo quello che mi rigenera...
Stasera sono un po in ritardo, quando arrivo d'avanti alla sua pizzeria stanno cenando prima del "servizio", mi invita a salire...
E comincia, "questo pane l'ho a fatto con la pasta della pizza, assaggia com'è buono"...
Per farla breve, dopo pochi minuti, ero al "tavolo" a bere vino bianco e mangiare pane con il gorgonzola insieme a loro, chiacchierando, alla seconda fetta di pane, già non mi ricordavo più perché ero abbacchiato... 
Quando sono andato via, non avevo più neanche le tracce dello sconforto accumulato, così quando sono arrivato a casa, ho potuto godere di tutto l'amore famigliare, senza doverlo sprecare per migliorarmi l'umore...
Sono contento, questo lavoro sa essere una vera schifezza, soprattutto per chi lo affronta come me, però ogni tanto, ti permette di conoscere persone davvero speciali...
Saluti

1 commento:

  1. Fico eh! Ogni tanto io mi chiedo, ma come fa certa gente a pensare solo al lavoro?! E' mai possibile che il lavoro identifichi così tanto le persone?!? Bah. Evviva le pause e il pane con il gongorzola!

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