sabato 1 ottobre 2011

Ritorno a casa.


Un uomo percorre
il mondo intero in 
cerca di ciò che gli serve
e torna a casa per trovarlo.
                   George Augustus Moore

Per varie vicissitudini, negli ultimi due mesi, siamo stati "ospiti" a casa dei miei suoceri...
Tanto per capirsi, Vivono in uno dei più bei posti sulla faccia della terra, in mezzo al verde e alla natura, a pochi passi da un bosco che sembra uscito da un libro di fiabe, eppoi, vogliamo parlare della vista? 
Passeggiando sui balconi che abbracciano la casa, si vede e gusta, il mondo...
I padroni di casa, i genitori di Odette, sono persone semplici e alla mano, sempre pronti ad aiutare, e con una sedia sempre libera per far accomodare l'ospite di turno.
La vita è semplice, leggera, pratica e divertente, se non fosse per la televisione in sala, entrando in casa è come fare un tuffo nel passato, tutto si svolge con calma, dalla colazione del mattino, divisa tra inebrianti profumi, quello deciso e aromatico diffuso dall'enorme caffettiera, e quello dolce e sottile della confettura fatta in casa, il tutto condito dalle risate del pupetto che fa il trenino con le fette biscottate, poi, visto che siamo nella bella stagione, il piccolo parte con i nonni alla meta del giardino "operazione raccolta", insalata, broccoli, cavolfiori e qualunque altra leccornia, tutto spaventosamente buono e fresco, veder ritornare la piccola truppa dopo l'operazione, è di per se uno spettacolo: In testa al gruppo, il nonno, carico e sorridente mentre fa battute alla moglie, lei, la nonna, pochi passi indietro, carica e sorridente, che risponde al marito mentre "incalza" il bimbo, leggermente attardato, arriva sporco in maniera incredibile ma raggiante di felicità, anche lui carico, certo, al contrario dei nonni, carichi di bontà, lui invece porta sassi, rami, foglie e terra, un po nella sua carriolina, ma la maggior parte di questi materiali, praticamente li indossa...
Tra una patata e una doccia, si arriva all'ora di pranzo, che è una vera festa, dalla preparazione, semplice e gustosa, al consumo che diventa un vero momento conviviale, perché mentre pentole e piatti roteano sulla tavola e si mangia, si guarda e commenta la tivù, così tra una chiacchiera e una fetta d'arrosto, si arriva al caffè e all'inevitabile pennichella...
I pomeriggi delle giornate calde, li si passa al fresco stando all'ombra dell'agrifoglio decidendo cosa metter su di cena...
Cena che varia tra quelle, leggere con zuppe o insalatone,  o quelle "recuperatorie", che sono le mie preferite, sono quelle dove si recuperano gli "avanzi" del pranzo o/e del giorno prima, le preferisco perché mi piace "paciugare" a tavola...
Le giornate terminano con un po di tivù, tutti insieme, e con l'immancabile frase del padrone di casa, che prima di "ritirarsi" chiede: Cosa facciamo domani? (parla del pranzo) e si risponde da solo: Beh, qualcosa faremo... E tra un buona notte e un ciao, se ne va...
Questo post, al contrario degli ultimi 60, lo sto scrivendo da casa mia, sto bene a casa, ma un briciolino di malinconia c'è...
Saluti.

1 commento:

  1. Vabbè, dai ma allora eri in vacanza! Non è che i tuoi suoceri vogliono una nipote acquisita già cresciutella??? Ah ah ah! Comunque anche io mangio spesso "avanzi" (perchè mia madre ha la mano pesante sulle porzioni...) e mi piace un sacco!

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